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Bello da vedere, buono e con importanti proprietà. Stiamo parlando dell’Alchechengi. Scopriamolo in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.
Alchechengi
Che cos’è l’alchechengi?
È il frutto del Physalis alkekengi – specie facente parte della famiglia delle Solanaceae ed originaria dell’Asia – che produce bacche dal diametro di circa 17 mm, avvolte una ad una in un calice dalla consistenza cartacea, che possono essere ingerite sia cotte che crude e che rappresentano l’unica parte commestibile della pianta.
Quali sono le proprietà nutrizionali dell’alchechengi?
Una sua porzione apporta circa 70 calorie, la maggior parte delle quali sotto forma di carboidrati (il 77% circa), le restanti suddivise pressoché in modo uguale tra grassi e proteine. Fra le sue proprietà nutrizionali spicca il contenuto in vitamina C, che è praticamente all’incirca doppio rispetto a quello dei limoni. Al suo interno si rinvengono altresì inoltre calcio, carotenoidi e flavonoidi.
Quando non mangiare l’alchechengi?
Il suo impiego potrebbe potenziare l’effetto dei farmaci diuretici, esponendo al rischio di alterazioni idro-elettrolitiche. Pare che possa anche esercitare un’attività antiestrogenica.
Possibili benefici dell’alchechengi
Il loro consumo sembra avere degli effetti benefici a livello degli occhi e dell’apparato digerente; aiuterebbe inoltre a disintossicare il sangue, a combattere le infezioni a bocca e gola e a gestire complicanze alla prostata e il diabete.
La medicina popolare lo vede impiegato come diuretico e antiartritico, sotto forma di decotto o di estratto di bacche. Tradizionalmente è usato per la cura dei disturbi delle vie urinarie (inclusi i calcoli) e di quelli della pelle, della gotta e della febbre. Alle sue proprietà antiflogistiche e antipiretiche si aggiungono altresì quelle antitussive, lassative ed espettoranti. I suoi flavonoidi sembrano essere, infine, un ingrediente ideale per un infuso dall’effetto rilassante.
Possibili controindicazioni dell’alchechengi
Il loro consumo è controindicato in caso di ipersensibilità. E’ altresì sconsigliato in fase di gravidanza e durante l’allattamento; pare difatti che un’assunzione impropria possa incrementare il rischio di aborto.
Stagionalità dell’alchechengi
Fiorisce in luglio mentre i suoi frutti sono tipici dell’autunno. Oltre ad essere consumati freschi, possono essere essiccati e/o lavorati al fine di estrarne il succo.
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