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Obesità, gli italiani sono grassofobici e inconsapevoli

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«Everybody needs to act» ovvero «tutti devono agire», è questo il tema della Giornata mondiale dell’obesità, il World Obesity Day, istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation. L’obiettivo di questa giornata è invertire la crisi globale dell’obesità, incoraggiare la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità. Ma quale è la percezione che hanno gli italiani dell’obesità? Un sondaggio realizzato da YouGov in occasione del World Obesity Day 2023 dimostra che gli italiani sono di fatto inconsapevoli del problema obesità. Infatti, solo il 18% conosce la differenza tra obesità e sovrappeso. Gli italiani sono inoltre disinformati sull’incidenza della malattia: il 47% dei connazionali sovrastima il numero di obesi in Italia, l’84% ritiene il problema sia aumentato a causa della pandemia e c’è pessimismo su un ritorno alla normalità.

Incoraggiare la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità è la sfida del World Obesity Day

In Italia bisogna informare e sensibilizzare

Le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rivelano che sono sovrappeso oppure obesi il 50% degli adulti e il 30% dei bambini e adolescenti del Pianeta; e questi numeri sono in aumento. Informare e sensibilizzare sul problema per combattere questo stigma sono gli obiettivi del sondaggio commissionato da Allurion per questa giornata in 7 Paesi tra cui l’Italia.

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Dal sondaggio emerge che la quasi totalità degli italiani, il 95% è consapevole che l’obesità ha un impatto non solo a livello fisico, ma anche mentale, il 95% è consapevole che l’obesità sia un fattore di rischio per altre malattie, tra cui il diabete. Siamo convinti che il problema sia principalmente legato alla familiarità e non conosciamo la differenza tra sovrappeso e obesità. Se “guardiamo in casa d’altri” scopriamo che mentre due terzi dei britannici ritiene che l’obesità interessi maggiormente la fascia di popolazione poco istruita, è solo il 40% degli italiani a pensarlo. Per l’83% degli italiani l’obesità dovrebbe essere considerata una malattia. Rispetto agli altri paesi indagati siamo meno preparati e informati su cosa fare in caso di obesità: il 75% indica un consulto con un nutrizionista come unica soluzione, segue un consulto endocrinologico per il 39%, siamo molto meno informati rispetto a tutti gli altri paesi indagati.

 

Obesità: stigma nella vita sociale, affettiva e lavorativa

Il 72% degli Italiani pensa che nel nostro Paese la discriminazione legata al peso sia più rilevante rispetto al passato e che in questo senso media e social media abbiano una notevole responsabilità. Per il 69% dei nostri connazionali il sovrappeso può portare ad un isolamento dal resto della società e difficoltà nell’avere relazioni affettive. Per il 60% è causa di atti di bullismo. Per il 61% degli italiani l’essere in sovrappeso o obesi comporta disparità nel mondo del lavoro, può causare difficoltà nel trovare un impiego e si riflette in salari più bassi.

Obesità: gli italiani sono grassofobici e inconsapevoli

Il 72% degli Italiani pensa che nel nostro Paese la discriminazione legata al peso sia più rilevante rispetto al passato

Il ruolo dei media e dei social

Per metà degli italiani (49%) le persone obese sono sottorappresentate dai media e la metà degli intervistati ritiene che vengano rappresentate negativamente. Questa percezione non è un fenomeno solo italiano ma emerge in maniera netta anche negli altri paesi oggetto dell’indagine.

Le soluzioni richieste dagli italiani

Il 45% degli italiani richiede politiche pubbliche per aumentare l’integrazione dei sovrapppeso e obesi, il 71% richiede programmi scolastici ad hoc per prevenire atti di bullismo e programmi educativi dul posto di lavoro. Il movimento body positivity ha per il 77% un impatto positivo e rassicurante ma non incide su una reale inclusione. Richieste in tutti i Paesi anche campagne dedicate sui social media per informare, educare, prevenire.

 

Il programma Allurion

Allurion, multinazionale americana leader nel settore perdita di peso, da quest’anno è partner ufficiale del World Obesity Day. «Il programma Allurion è un percorso di educazione alimentare e perdita di peso – spiega Giuliano Ubezio, dietista Allurion  –  Nei primi 4 mesi il paziente si abitua a nuove regole alimentari e in 6 mesi può perdere fino al 15-20% del proprio peso. Allurion obbliga il paziente a mangiare correttamente, comportamento che senza altro mezzo e solo con la forza di volontà sarebbe difficile da attuare e mantenere nel tempo, per questo motivo i risultati ottenuti con questo percorso sono stabili negli anni a venire senza incorrere in ricadute demotivanti e non salutari».

Obesità: gli italiani sono grassofobici e inconsapevoli

Il programma Allurion è un percorso di educazione alimentare e perdita di peso

Il palloncino gastrico Allurion ha aiutato oltre 100mila pazienti

La società americana Allurion Technologies ha creato e brevettato nel 2017 il palloncino gastrico Allurion, utilizzato nel mondo da oltre 100.000 pazienti in 60 Paesi. Allurion e` un’azienda pioniera di primo piano nello sviluppo di esperienze di calo ponderale innovative, scalabili e sicure. Allurion Technologies, leader nel settore della perdita di peso con soluzioni non invasive si e` posizionata 137ª su 500 aziende nella classifica del Financial Times delle aziende americane a piu` rapida crescita del 2022 (Americas Fastes Growing Companies 2022). Dal 2023 Allurion è diventata una società quotata in Borsa a New York, grazie all’accordo con la Spac Compute Health Acquisition Corp.

Obesità: gli italiani sono grassofobici e inconsapevoli

Il palloncino gastrico ha aiutato oltre 100mila pazienti a dimagrire



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