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Nonostante risalgono al 2010 le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla commercializzazione di alimenti e bevande analcoliche ai bambini, a tutt’oggi, i minori continuano a essere bombardati “bombardati” dalle pubblicità di cibo spazzatura, il cui consumo è associato a sovrappeso, obesità ed effetti negativi sulla salute. Per questo l’Oms ha deciso di diffondere nuove linee guida, in cui guida invita i Paesi membri di attuare politiche obbligatorie per tutelare i minori dalla pubblicità di alimenti e bevande analcoliche ad alto contenuto di grassi saturi, grassi trans, zuccheri e sale (Hfss).
Le nuove Linee Guida dell’Oms raccomandano ai Paesi membri di tutelare i minori dalla pubblicità di alimenti e bevande novici per la loro salute
Una proposta accolta dalla Società italiana di pediatria che invita il Governo italiano a fare intervenire.
Pediatri italiani al Governo: No alle pubblicità con cibo spazzatura
«Un documento che accogliamo con grande soddisfazione. Auspichiamo che anche il Governo italiano ne dia presto concreta applicazione nel nostro Paese, cominciando con il vietare o limitare la pubblicità di cibo spazzatura nei programmi televisivi destinati ai bambini e sui media digitali» ha commentato Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria – Come sottolinea l’Oms, il marketing alimentare è una minaccia per la salute pubblica».
Cibo spazzatura nelle pubblicità: quanto sono esposti i bambini
Le Linee Guida dell’Oms si basano su una revisione sistematica della letteratura scientifica che ha valutato, nei minori da 0 a 18 anni, l’esposizione al marketing alimentare attraverso televisione, media digitali, riviste e sponsorizzazioni sportive, negozi, scuole, all’aperto, sui mezzi pubblici e nei ristoranti. «Il Rapporto – spiega la Presidente Sip – ha messo in luce che le tecniche di commercializzazione di cibi malsani influiscono negativamente sulle scelte alimentari, sulle richieste di prodotti dei bambini agli adulti, ma anche sui comportamenti e le convinzioni legate al cibo. L’incremento dell’uso del marketing digitale, in particolare, è motivo di crescente preoccupazione perché amplifica questi messaggi e il coinvolgimento dei bambini».
Nel rapporto, sottolineano i pediatri Sip, si legge che «consentire ai bambini di tutte le età di raggiungere il loro pieno potenziale di sviluppo è un diritto umano e una base fondamentale per lo sviluppo sostenibile. I diritti dei bambini, compresi quelli alla salute, a un’alimentazione adeguata e nutriente, alla privacy e alla libertà dallo sfruttamento, sono minacciati dalla commercializzazione di alimenti Hfss».
Da qui l’invito dell’Oms agli Stati membri a intervenire con “leggi forti e complete”, dal momento che gli appelli a pratiche di marketing responsabili sinora non hanno portato ai risultati sperati.
Sempre più bambini in sovrappeso e obesi
E i numeri, infatti, parlano chiaro: secondo l’Oms, in poco più di trent’anni, la prevalenza di bambini e adolescenti di età compresa tra i 5 e i 19 anni in sovrappeso o obesi è aumentata di oltre quattro volte, passando dal 4% al 18% a livello globale. Nell’ultimo report di OKkio alla Salute – il sistema di sorveglianza nazionale legato al Ministero della Salute nato per monitorare ogni tre anni l’evoluzione dell’obesità infantile – nel 2019 i bambini in sovrappeso erano il 20,4% e gli obesi il 9,4% (è in lavorazione il nuovo report sui dati 2022).
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